Operai morti a Casteldaccia: Pantaleo (Auser), “basta cordoglio di circostanza, servono fatti, controlli e un nuovo modello di fare impresa”

“Dolore e rabbia. Questi sono i sentimenti che proviamo dopo la scia di morte che l’ennesima strage sul lavoro si porta dietro”. Domenico Pantaleo, presidente nazionale Auser, commenta la tragedia sul lavoro a Casteldaccia. “Condividiamo le parole del capo dello Stato Sergio Mattarella – afferma – che dopo il cordoglio per le vittime e lo sconcerto per queste assurde cinque nuove morti, ripropone con forza la necessità di un impegno comune che unisca le forze sociali, le imprese e le istituzioni preposte. Perché questa è una battaglia che ci riguarda tutti e che dobbiamo combattere tutti insieme con forza e determinazione. Ad oggi le misure individuate dalla politica sono rimaste sulla carta, inapplicate, incerte, indefinite. Intanto i meccanismi perversi di appalti e subappalti, del lavoro precario e sottopagato non si sono mai fermati. Occorre un nuovo modello di fare impresa, occorre potenziare i controlli e rafforzare adeguatamente il numero degli ispettori”. “Siamo stufi di piangere morti che oggi avrebbero potuto essere vivi, siamo stufi delle rituali frasi di circostanza – conclude Pantaleo -, vogliamo un paese dove non si muore così, nel cunicolo di una fogna”.
Auser sostiene lo sciopero proclamato oggi dai sindacati confederali e dalle segreterie provinciali dei sindacati edili Fillea, Filca, Feneal.

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