Brasile: emergenza piogge a Porto Alegre, città inondata e senza corrente elettrica. Trasferiti i detenuti delle carceri. Dall’arcidiocesi invito a “preghiera e solidarietà”

“Tempo di preghiera e solidarietà”. Con questo slogan l’arcidiocesi di Porto Alegre, capitale dello Stato brasiliano del Rio Grande do Sul, guidata da dom Jaime Spenlger, invita le comunità a iniziative di raccolta e vicinanza alle popolazioni alluvionate. Buona parte della metropoli è, infatti allagata, a partire dall’aeroporto, che resterà, probabilmente, chiuso per settimane. Nella giornata di ieri molti quartieri erano anche privi di corrente elettrica. Le piogge torrenziali che per dieci giorni hanno flagellato lo Stato, infatti, prima hanno devastato le aree interne montuose e collinari, alcune delle quali sono rimaste inaccessibili; poi hanno invaso le vallate, interamente sommerse; infine, sono defluite nella zona lacustre e paludosa che circonda Porto Alegre, tracimando di oltre cinque metri, il livello più alto della storia. Il bilancio dei morti è salito a 84 persone, con 110 dispersi. A causa delle inondazioni è stato necessario trasferire più di 1.000 detenuti dalle carceri allagate. Secondo la Segreteria dei Sistemi Penali e Socio-Educativi e la Polizia Penale, 1.057 detenuti del penitenziario statale di Jacuí sono stati portati venerdì scorso al penitenziario di alta sicurezza di Charqueadas. I tribunali hanno anche autorizzato che i detenuti in regime semiaperto dell’istituto penale di Charqueadas siano messi agli arresti domiciliari con cavigliere elettroniche per un periodo di 20 giorni.

I municipi colpiti sono, spesso, centri costruiti dagli emigranti italiani, che vi hanno piantato numerosi vigneti. In una nota, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ricordando che nel Rio Grande do Sul vivono i discendenti di migliaia di veneti, afferma: “Esprimo alle Istituzioni brasiliane e alla popolazione di Rio Grande – prosegue – tutta la nostra solidarietà e il cordoglio per le purtroppo già numerose vittime. Nei limiti delle nostre competenze istituzionali – conclude – il grande cuore solidale del Veneto è pronto a darsi da fare qualora dalle autorità locali, per le vie istituzionali, arrivassero richieste di aiuto”.

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