Diocesi: Reggio Emilia, venerdì a Masone messa in ricordo di don Luigi Guglielmi e don Romano Zanni

Sarà celebrata venerdì 10 maggio, alle 21 nella chiesa parrocchiale di Masone, una messa in ricordo e suffragio di don Luigi Guglielmi a 28 anni dalla morte e di don Romano Zanni nel terzo anniversario della scomparsa. “Li ha accomunati l’ansia missionaria, la direzione della Caritas diocesana e l’attenzione agli ultimi”, sottolinea in una nota Giuseppe Adriano Rossi.
Oltre cinque lustri sono trascorsi da quel 10 maggio 1996, quando si diffuse nella diocesi di Reggio Emilia-Guastalla la notizia dell’improvvisa morte di don Guglielmi, direttore della Caritas diocesana, fondatore dell’Istituto diocesani di musica e liturgia – oggi intitolato al suo nome –, parroco di Castellazzo e Roncadella. A neppure 51 anni don Gigi, come lo chiamavamo e a cui in tanti siamo ancora debitori dell’amicizia e dell’esempio di intenso servizio alla comunità ecclesiale, si spegneva dopo aver “consumato” la sua generosa esistenza al servizio della Chiesa e dei fratelli. Pochi giorni prima, il 29 aprile, aveva guidato i canti nella solenne celebrazione del IV centenario del primo miracolo della Beata Vergine della Ghiara.
I suoi funerali, celebrati in duomo dal vescovo Paolo Gibertini, furono un momento di grande mestizia, ma anche di riconoscenza al Signore per il dono che con don Gigi aveva fatto non solo a Reggio, ma anche al Rwanda e all’Albania dove fece arrivare “il frutto del cuore dei reggiani”. Don Guglielmi, sottolineò ancora il vescovo, si fece diffusore dell’amore di Cristo; ebbe passione per le cose di Dio; non lesinò le sue energie; si conformò alla passione di Cristo, pronto a dare la propria vita per gli altri; promosse la solidarietà.
Don Zanni è stato un’emblematica figura del clero reggiano-guastallese, ha sempre fatto della carità e delle missioni il campo privilegiato del suo generoso e prezioso apostolato. Il sorriso accogliente, la franchezza sono sempre state sue peculiarità, così come la capacità di coinvolgere i partecipanti agli incontri da lui guidati, ricorrendo anche dialetto. Nel giugno 2016 al rientro del viaggio in Madagascar ebbe ad affermare: “Ai Fratelli della carità ho dedicato tempo ed energie; sono passato da quasi tutte le Case della Carità e l’incontro con la Sorelle, anche se breve, è stato un momento bello e positivo. Abbiamo condiviso le gioie e i dolori, vicini e lontani. Eventi in cui abbiamo sperimentato l’abbraccio grande dell’amore di Dio attraverso l’appartenenza alla nostra Famiglia che in vario modo si è fatta presente”. Si è spento nella casa dei Fratelli della carità presso la Pieve di Albinea il 12 maggio 2021.

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