Comunità energetiche rinnovabili: Arrigoni (Gse), “sempre di più sapranno diffondere la cultura della sostenibilità nel Paese”

“Le Comunità energetiche rinnovabili sono un driver importante nella transizione energetica e sempre di più sapranno diffondere la cultura della sostenibilità nel Paese. Stanno stimolando famiglie, piccole e medie imprese, enti territoriali, del Terzo settore e religiosi ad essere protagonisti nella transizione energetica secondo una logica che dal basso va verso l’alto”. Lo ha affermato oggi pomeriggio Paolo Arrigoni, presidente del Gestore dei servizi energetici (Gse) durante la conferenza stampa di presentazione delle Vademecum per le Comunità energetiche rinnovabili, preparato dal Tavolo tecnico dedicato al tema della Segreteria generale della Cei.
Dopo aver ricordato la collaborazione iniziata con Cei all’inizio dello scorso novembre, Arrigoni ha sottolineato che “il Vademecum rappresenterà un importante supporto e guida per le parrocchie e le diocesi per pianificare, progettare e realizzare le Cer e, attraverso l’autoconsumo diffuso virtuale, per rafforzare il ruolo delle comunità locali con gli enti religiosi protagonisti nella transizione ecologica per contrastare i cambiamenti climatici e la perdita della biodiversità”. “I benefici – ha proseguito – sono ambientali, economici e anche sociali”. “Su questo – ha osservato rivolgendosi agli interlocutori della Cei – i vostri sforzi si sono concentrati. Perché le Cer rappresentano un mezzo che è in grado di operare per contrastare la povertà energetica, coinvolgere sempre di più persone con fragilità sociale, educare all’uso responsabile delle risorse e dell’energia”. Secondo Arrigoni, “quella di oggi è una tappa molto importante, il Gse è a disposizione con tutta la struttura”, anche perché “per mettere a terra” i progetti ci vogliono “conoscenze e competenza”. Ricordando che ieri è stato presentato ufficialmente un analogo Vademecum con l’Anci, Arrigoni ha sottolineato che “i sindaci saranno anch’essi protagonisti nel diffondere queste nuove configurazioni; ritengo che tra parroci e sindaci possa consolidarsi un’alleanza” anche “perché rappresentano elementi di garanzia che sapranno superare elementi di pregiudizio che ci sono nelle persone e nelle famiglie facendo capire che questi sono strumenti molto utili al territorio, alla comunità e ai singoli soggetti”.

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