Papa Francesco: “il popolo di Dio deve essere in prima linea per rispondere al grido silenzioso degli innumerevoli poveri del mondo”

“Prendersi cura della casa comune e prendersi cura di ogni persona, creata a immagine e a somiglianza di Dio, sono due attitudini che vanno insieme”. Ne è convinto il Papa, che nel messaggio – in francese – inviato al card. Michael Czerny in occasione del 40° Anniversario della creazione della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel fa notare che “ogni incontro con una persona on un popolo in situazione di povertà o di vulnerabilità ci provoca e ci interroga”. Per Francesco, “il popolo di Dio deve essere in prima linea, sempre e dappertutto, per rispondere al grido silenzioso degli innumerevoli poveri nel mondo, e in particolare nel Sahel, al fine di donare loro una voce, di difenderli e di solidarizzare con loro di fronte a tanta ipocrisia e a tante promesse non mantenute”. “Alcuni Paesi della Regione dell’Africa attraversano ancora crisi che minacciano sempre più la pace, la stabilità, la sicurezza e lo sviluppo”, il grido dall’arme del Papa: “Tali fenomeni legati al terrorismo, alla precarietà economica, al cambiamento climatico e alle lotte intercomunitarie aggravano la vulnerabilità degli Stati e la povertà dei cittadini, con la conseguenza della migrazione dei giovani”. “Operare per la sicurezza, la giustizia, la pace nel Sahel!”, scrive Francesco rinnovando l’appello di Giovanni Paolo II, rivolto in particolare” ai decisori politici ed economici”.

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