Giubileo 2025: card. Petrocchi (L’Aquila), “Bolla indizione è pietra miliare non solo sulla via della sinodalità ma anche sulla strada della Perdonanza”

(Foto Arcidiocesi L'Aquila)

La notizia della citazione della “grande Perdonanza” di San Celestino V nella Bolla di indizione del Giubileo “accende il cuore degli Aquilani quindi di una città riconoscente verso Dio e verso Papa Francesco. Considero questa Bolla per tutta la Chiesa una pietra miliare non soltanto sulla via della sinodalità ma anche sulla strada della Perdonanza”. Lo ha detto oggi il card. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo de L’Aquila, commentando alla stampa la Bolla di indizione del Giubileo ordinario 2025, “Spes non confundit”, di Papa Francesco. “La speranza costituisce, infatti, la ispirazione fondamentale che percorre tutto quanto il documento pontificio. Perciò la speranza cristiana e umana è anche l’anima della Perdonanza Celestiniana” ha spiegato Petrocchi, “è un punto di riferimento importantissimo, una sorta di bussola che ci consente di orientarci nella vita ecclesiale e sociale. Le frasi che compaiono nel capitolo 5 della Bolla e che ci riguardano direttamente sono frasi monumentali, hanno una straordinaria portata storica, teologica e pastorale. E imprimono pure un potente impatto comunicativo. Sono frasi forti, coinvolgenti”. Da qui il ringraziamento a Papa Francesco “a nome di tutta la Chiesa e di tutta la società aquilana. Questa Bolla è un ulteriore e prezioso gesto di benevolenza nei confronti della nostra comunità. Il Santo Padre si dimostra a tutti gli effetti Pastore profetico della nostra arcidiocesi e principale cittadino della nostra città. L’Aquila si onora di aver accolto Papa Francesco il 28 agosto 2022 che è ripartito da qui ma è anche rimasto: nella mente e nel cuore della nostra gente”. Dopo aver letto il cap. 5 della Bolla, il cardinale ha affermato: “Le frasi che imprimono uno slancio potente al discorso della Perdonanza sono innanzitutto il rimando al percorso di grazia, animato dalla spiritualità popolare che ha preceduto l’indizione del primo Giubileo del 1300. Il Giubileo del 1300, dunque, è un punto di arrivo e poi diventa un punto di partenza. Non è un inizio assoluto. L’onda spirituale suscitata dal Signore mossa dalla spiritualità della Misericordia ha trovato nella Perdonanza Celestiniana una spinta formidabile e ha avuto il suo approdo nel Giubileo di Bonifacio VIII”. Altro punto evidenziato dall’arcivescovo de L’Aquila è la definizione di “grande Perdonanza. Non si tratta di un fenomeno locale ma di un evento che ha dimensioni universali perché indetto da un Papa che è pastore di tuta la chiesa. Vengono citate anche la Basilica di S. Maria di Collemaggio e L’Aquila. Collemaggio e L’Aquila sono fattori coesi, saldati tra di essi e con la Perdonanza. Viene affermato in modo definitivo da Papa Francesco – è stata la conclusione del cardinale – che la grande Perdonanza di Celestino V precede il Giubileo del 1300 non soltanto in senso cronologico ma anche in senso canonico, teologico e pastorale. Il prima qui ha una valenza molto forte che ci chiama a responsabilizzarci come comunità ecclesiale e civile”.

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