Papa Francesco: “i nonni soli, i nonni scartati, è un suicidio culturale”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Il futuro non si costruisce solo facendo figli: manca un’altra parte molto importante: i nonni”. Lo ha detto il Papa, che ha concluso il suo discorso agli Stati generali della natalità con un’ampia parentesi a braccio. “Oggi c’è una cultura di nascondere i nonni, mandarli alla casa di risposo. Adesso è cambiata un po’ per la pensione, ma purtroppo è così, la tendenza è quella, scartare i nonni”, la denuncia di Francesco, che ha raccontato “una storia interessante”, già raccontata in altre occasioni. “C’è una bella famiglia, il nonno viveva con loro, ma era invecchiato, quando mangiava si sporcava, e il padre ha fatto costruire un tavolo in cucina perché il nonno mangiasse lì, e così potevano invitare gente”. “Un giorno il padre vede il figlio che stava in cucina con il nonno”, ha proseguito Francesco: “‘Cosa stai facendo?’. ‘Un tavolino’. ‘Per chi? ‘. ‘Per te, quando sarai vecchio'”. “Per favore, non dimenticare i nonni”, l’appello del Papa, che poi ha raccontato un altro aneddoto che ama molto: ” “Quando io nell’altra diocesi visitavo tanto le case di riposo, chiedevo: ‘Quanti figli ha? Vengono a trovarla? ‘, ‘Sì vengono sempre’. E all’uscita un infermiere mi ha detto: ‘Non vengono mai'”. “I nonni soli, i nonni scartati: questo è un suicidio culturale!”, il grido d’allarme del Papa: “Il futuro lo fanno i giovani e i vecchi insieme: il coraggio e la memoria insieme”. “Per favore, parlando di natalità, che è il futuro, parliamo anche dei nonni, che non sono il passato, aiutano il futuro”, la consegna ai presenti: “Parliamo dei figli, tanto, ma abbiamo cura anche dei nonni: fanno tanto”. “Pregate per me, a favore e non contro!”, l’invito finale che il Santo Padre usa spesso durante le udienze. E oggi ne ha spiegato l’origine, sempre a braccio: “Una volta stavo finendo un’udienza e a 20 metri c’era una signora piccolina, occhi bellissimi, simpatica. ‘Vieni vieni!, mi ha chiesto. ‘Come si chiama? Quanti anni ha?’, le ho chiesto: “Cosa mangia per essere così forte?’. ‘Ravioli, li faccio io’. ‘Per favore, preghi per me’. ‘Lo faccio tutti i giorni’. ‘Preghi a favore, non contro’. ‘Stia attento, contro gli pregano lì dentro!’. Furba, eh? Un po’ anticlericale”.

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