Sinodo: incontro parroci, “guardare oltre le parrocchie”, “la tecnologia ha superato tutte le distanze, ma non ha creato prossimità”

“E’ giusto che quando i cristiani vengono coinvolti nell’ambito delle istituzioni ecclesiastiche, senza creare una società parallela, partecipano anche attivamente alla società civile”. Ne è convinto mons. Tomas Halik, della Repubblica Ceca, intervenuto all’incontro internazionale di sinodalità “Parroci per il Sinodo”, in corso a Sacrofano fino a domani, per iniziativa della Segreteria generale del Sinodo e dei Dicasteri per il Clero, per le Chiese Orientali e per l’Evangelizzazione. “Le reti delle parrocchie- la proposta del relatore – dovranno essere sostenute anche da centri per la vita spirituale, dove le persone possano fare esperienza della preghiera contemplativa”, la proposta del relatore a proposito dell’accompagnamento spirituale: “possiamo coinvolgere tanti laici, uomini e donne, in questo ministero, se hanno una formazione teologica, i carismi necessari e l’esperienza. Abbiamo bisogno di scuole di maturità cristiana, dimostrata non soltanto attraverso l’interesse per il nostro prossimo, ma accettando responsabilità che abbiamo nei confronti degli altri. Anche le persone lontane dalla Chiesa potrebbero ritrovare Cristo”. “I parroci devono guardare oltre l’orizzonte delle parrocchie”, l’invito di Halik: “in molti Paesi la rete delle parrocchie è distrutta, perché mancano i parroci. Molti Paesi hanno bisogno di sacerdoti perché i seminari sono vuoti”. “La tecnologia ha superato tutte le distanze, ma non ha creato vicinanza”, la tesi del relatore, secondo il quale “bisogna imparare a usare le tecnologie per i nostri ministeri pastorali, ma nello stesso tempo sviluppare una cultura della prossimità”.

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