Sanità: Iss, nessun allarme per possibile ritorno malaria dopo scoperta zanzara anofele in Salento

“La scoperta di una zanzara Anopheles sacharovi non deve destare allarme per un possibile ritorno della malaria in Italia in quanto le condizioni socio-economiche e igienico-sanitarie del nostro paese sono certamente molto diverse da quelle del passato”. Lo afferma l’Istituto superiore di sanità (Iss) sul proprio sito, in seguito al ritrovamento, lungo la costa salentina tra Lecce e Otranto, di una zanzara Anopheles sacharovi, rinvenuta in Italia dopo circa 50 anni dall’ultima segnalazione. Questa zanzara, insieme ad un’altra specie, Anopheles labranchiae, era associata alla trasmissione della malaria prima che la malattia fosse eradicata dal paese nel 1970. Inoltre, informa ancora l’Iss, “una specifica circolare ministeriale dà chiare indicazioni per la costante sorveglianza dei casi umani di malaria importata e stabilisce gli interventi da mettere in atto sul territorio in presenza di presunti casi autoctoni”.
La scoperta della zanzara, frutto di una ricerca congiunta tra Iss, Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e Basilicata, e Asl di Lecce, è stata pubblicata sulla rivista Parasites and Vectors. Finanziata dal ministero della Salute e recentemente anche da fondi del Pnrr, è stata avviata in Puglia e Basilicata sin dal 2018. “Certamente – afferma ancora l’Iss – la scoperta è rilevante dal punto di vista scientifico e sanitario perché, dopo le opere di bonifica e la campagna di lotta antimalarica del secondo dopoguerra, questa zanzara era ritenuta ormai scomparsa dal nostro territorio. D’altro canto – conclude l’Istituto superiore di sanità -, appare chiaro che la sorveglianza entomologica è di estrema importanza ed è necessaria per prevenire il rischio di reintroduzione di questa malattia nel nostro paese”.

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