Gioco d’azzardo: Consulta antiusura, “c’è anche eccesso di delega” nel decreto legislativo per il riordino del settore

“L’ulteriore rilancio della pubblicità all’azzardo, quantunque mascherata come ‘pubblicità per la promozione del gioco sicuro e responsabile’. Si tratta di un artifizio tecnico ben noto alle industrie che immettono sul mercato prodotti correlati a danni alla salute: con l’invito a scegliere prodotti ‘sicuri’ e a un ‘uso responsabile’ si propizia un efficace lancio promozionale delle stesse merci pregiudizievoli per la salute”. È uno degli aspetti del decreto legislativo per il riordino del settore del gioco d’azzardo su cui la Consulta nazionale antiusura e le Fondazioni antiusura presentano riserve e critiche, in un appello rivolto al presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ai presidenti dei Gruppi parlamentari della Camera e del Senato e a tutti gli organismi istituzionali competenti.
Altro aspetto critico del decreto è “la creazione di una così denominata ‘Consulta per i giochi pubblici ammessi in Italia’ che affida dunque a una ‘consultazione’ (integrante le società commerciali dell’azzardo) la definizione dei presìdi di salute, esautorando di fatto la potestà esclusiva del Ministero della Salute in materia di regolazione sociosanitaria. Tale ‘Consulta’, se istituita, esautorerebbe l’organismo consultivo del ministro della Salute, ovvero l’Osservatorio in funzione nel dicastero, che indica al Servizio sanitario sia le evidenze del fenomeno sia le misure operative per la tutela della salute”.
Ancora Consulta nazionale antiusura e Fondazioni antiusura denunciano “l’irresponsabilità dell’Amministrazione finanziaria dello Stato circa le conseguenze sulla persona e sull’intera famiglia, che si esplicita nell’imporre la prevalenza del Mef nella normativa di regolazione complessiva del compendio dei giochi d’azzardo”.
Evidenziano anche che “non va dimenticata la necessità di contrasto alle penetrazioni da parte delle consorterie criminali nel comparto dei giochi e delle scommesse”: “Più in generale ci preme evidenziare come il fenomeno del gioco d’azzardo, per com’è strutturato, contribuisca a produrre processi di impoverimento delle famiglie e dunque il ricorso da parte dei giocatori all’indebitamento che, in più di un’occasione, dà luogo a pratiche di usura promossa dalla criminalità organizzata”.
C’è anche un “eccesso di delega”: “All’articolo 24 (Disposizioni di coordinamento e abrogazioni), infatti, si postula un successivo provvedimento (in forza dell’atto delegato) che individui ‘le norme statali di rango primario e secondario, nonché le disposizioni statali di natura amministrativa generale, che sono o restano abrogate in ragione della loro incompatibilità con quelle del presente decreto’. La disposizione appare illegittima, intanto, perché introduce surrettiziamente funzioni di delega che non sono previsti nell’articolo 15 della legge n. 111 del 2023. Ma ancora, e con maggiore scorrettezza, la disposizione va a compromettere competenze e attribuzioni – alcune nella struttura stessa dello Stato-Ordinamento, quali salute e sicurezza pubblica – non modificabili se non con legge costituzionale”.

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