Sarebbe dovuto entrare in funzione nell’ultimo trimestre del 2024 il nuovo sistema di frontiera digitale dell’Europa, il sistema entra-esci (Ees), che registra digitalmente ingressi e uscite, dati del passaporto, impronte digitali e immagini del volto di cittadini extra-Ue in viaggio per soggiorni di breve durata in uno qualsiasi dei 29 Stati dell’area Schengen. Invece, non è possibile perché alcuni Stati membri hanno indicato di non essere ancora pronti. Così la Commissione ha proposto un nuovo regolamento che, in modo più flessibile, “consenta un avvio progressivo delle operazioni per un periodo di tempo limitato”. Il commissario per la migrazione Magnus Brunner, ha spiegato che “consentire agli Stati membri di introdurre gradualmente il nuovo sistema garantirà che funzioni senza intoppi fin dal primo giorno”. Per Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo per la sovranità tecnologica, il sistema di gestione digitale delle frontiere “più moderno al mondo”, sarà “una pietra miliare negli sforzi dell’Unione per migliorare la sicurezza delle frontiere, sapere chi entra e chi esce dal territorio dell’Unione”. Da quando Parlamento e Consiglio avranno adottato la proposta di nuovo Regolamento, gli Stati membri avranno un periodo cuscinetto di 6 mesi per mettersi al passo con il nuovo sistema di frontiera.