Disastro ThyssenKrupp: Deandri (Anmil), “tragedia che simboleggia la necessità di una Procura nazionale del lavoro”

Ricorre oggi il 17° anniversario della strage di operai della ThyssenKrupp di Torino quando, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, un’esplosione nello stabilimento causò la morte di sette degli otto lavoratori coinvolti: Antonio Schiavone di 36 anni; Roberto Scola di 32 anni; Angelo Laurino di 43 anni; Bruno Santino di 26 anni; Rocco Marzo di 54 anni; Rosario Rodinò di 26 anni e Giuseppe Demasi di 26 anni.
“A distanza di 17 anni, le vittime – di quello che non esitiamo a definire tra i peggiori incidenti sul lavoro avvenuti nel nostro Paese – è come se morissero nuovamente ogni qual volta ancora oggi un operaio non fa rientro a casa dopo il turno di lavoro”, dichiara il presidente nazionale dell’Anmil, Emidio Deandri. “Continua a morire la dignità dell’uomo ogni qual volta un lavoratore è costretto a prolungare di tante, troppe, ore il proprio orario di lavoro per far fronte alle esigenze aziendali, ma soprattutto per riuscire a stare al passo con la società nella quale viviamo: quella del chiedere al discapito del dare, dell’apparire a discapito del costruire”.
Uno dei manager dello stabilimento torinese, il tedesco Haral Espenhahn, condannato a 5 anni per omicidio colposo e incendio doloso, ha varcato per la prima volta le soglie di un carcere solo nell’agosto del 2023, a quasi sedici anni dalla strage nonostante l’inchiesta fu condotta e chiusa in tempi record dall’ex procuratore Raffaele Guariniello.
“La mitezza delle pene inflitte ai responsabili della morte dei 7 lavoratori ThyssenKrupp, le lungaggini della giustizia che hanno portato, estrema manifestazione del fallimento del sistema a livello europeo, all’arresto di Espenhahn poco più di un anno fa sono le risposte al dolore dei superstiti delle vittime del lavoro e la manifestazione tangibile della mancanza di timore nei confronti della giustizia da parte dei responsabili. Come Anmil – conclude Deandri – continuiamo ad affermare con forza la necessità dell’istituzione di una Procura nazionale del lavoro capace di concentrare il coordinamento delle indagini nei procedimenti per i reati in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e rispondere all’urgenza di una giustizia uguale per tutti”.

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