Povertà educativa: con il progetto “IncluCity” coinvolti 1400 giovani in un anno nelle periferie di cinque città

Favorire l’inclusione sociale giovanile nelle periferie di Milano, Padova, Prato, Roma e Napoli. E’ l’obiettivo che si prefiggono Bnl Bnp Paribas con il Progetto “IncluCity” insieme a Comunità di Sant’Egidio, Fondazione Alberto e Franca Riva e Save the children. Una rete solidale che in questi mesi si è ampliata con l’individuazione di circa 30 nuove realtà non-profit che contribuiranno ad aumentare l’impatto a favore di bambini e adolescenti. Sono circa 1.400 i giovani coinvolti finora in programmi di studio e formazione lavoro, scambi culturali, laboratori, sport e anche nella realizzazione di un cortometraggio. IncluCity – informa oggi una nota – si è appena aggiudicato il primo posto nel “Reworld Prize for Social Sustainability”, destinato ai progetti che hanno generato un impatto all’interno e all’esterno del mondo aziendale e per il loro carattere creativo e innovativo. La motivazione: “Il progetto si è distinto per aver creato un ecosistema sociale innovativo, che combatte la povertà educativa”. “Supera la logica dell’assistenza promuovendo un approccio sistemico, che valorizza i giovani come protagonisti del cambiamento sociale”. “Dimostra concretamente come le imprese possano generare impatto sociale positivo, allineandosi agli obiettivi dell’Agenda 2030. Un modello di inclusione che trasforma le difficoltà in opportunità di crescita collettiva”.
“Il Progetto IncluCity – ha affermato Claudia Cattani, Presidente Bnl Bnp Paribas e Findomestic Banca – traduce nel concreto il valore dell’inclusione, sia attraverso il coinvolgimento di ragazze e ragazzi aiutandoli a diventare adulti consapevoli e pronti alla vita, sia continuando a estendere l’azione sociale con l’ingresso di nuove associazioni che, accanto ai tre partner di IncluCity, generano un impatto sempre più positivo, ampio e forte”. “Scuola per la Pace”, “Giovani per la Pace” e “Scuola di lingua italiana” sono le tre declinazioni della Comunità di Sant’Egidio  sul territorio, in particolare nel quartiere padovano di Portello con il sostegno di IncluCity. In un anno, sono stati circa 300 i bambini e gli adolescenti protagonisti; tra le attività, da segnalare l’educazione alla pace e alla solidarietà, la costruzione di contesti inclusivi, la lotta al razzismo, gli incontri intergenerazionali con anziani soli. Ed ancora: educazione ambientale e alimentare, sostegno allo studio e attività ludico-ricreative e artistiche. Iniziative significative anche per Fondazione Alberto e Franca Riva impegnate attraverso la Scuola del Fare “Giulia Civita Franceschi” nel Quartiere Doganella di Napoli mentre Save the children ha coinvolto circa 950 giovani che hanno beneficiato delle attività nei Punti Luce dell’Organizzazione a Milano-Giambellino, Prato-Macrolotto Zero e Roma-Ponte di Nona.

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