Disabilità: Di Maolo (Istituto Serafico), “ogni persona ha diritto a vita piena e dignitosa”. “Prendersi cura di vite fragili è prendersi cura di tutta la comunità”

(Foto ANSA/SIR)

“Il bilancio è molto più di un semplice documento: rappresenta un nuovo modello di welfare capace di coinvolgere l’intera società. È un atto di trasparenza, di responsabilità e di visione per il futuro”. Così Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico, presentando questa mattina a Perugia il bilancio etico-sociale dell’Istituto. “È un vero e proprio manifesto – aggiunge – che racconta l’impegno quotidiano di un’intera comunità di medici, operatori, ricercatori, volontari e sostenitori, attori pubblici e privati, che si uniscono per offrire risposte concrete alle persone con disabilità, con la convinzione che ogni persona, indipendentemente dalle proprie condizioni, abbia il diritto a una vita piena e dignitosa”. Al Serafico, prosegue Di Maolo, “siamo consapevoli che la vera cura non si limita alla dimensione fisica, ma nasce da una relazione autentica che mette al centro la persona, i suoi talenti e il suo valore unico. Lavoriamo ogni giorno per costruire un modello di cura che integri innovazione tecnologica, ricerca avanzata e attenzione ai bisogni più profondi, con la ferma volontà di contribuire a una società più giusta e inclusiva e crediamo profondamente che prendersi cura della vita più fragile significhi prendersi cura della nostra comunità e dell’ambiente che ci circonda, creando così un circolo virtuoso di solidarietà, sostenibilità e progresso”. Con una visione strategica chiara, dunque, il Serafico si prepara ad affrontare le sfide future rafforzando i propri servizi e la capacità di innovare. Grazie a una comunità di donatori fedeli e a una gestione solida, l’Istituto continuerà a essere un faro per la disabilità grave e gravissima in Italia.

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