“La Chiesa veneziana ha inaugurato – facendo seguito alla promessa fatta al Santo Padre venuto in visita lo scorso 28 aprile – 8 mini appartamenti in una zona centrale di Venezia che ospiterà detenute che possono aver maturato quei requisiti e possono iniziare una vita lavorativa. In terraferma, l’impegno per il Giubileo dell’anno prossimo sarà di ristrutturare nei prossimi mesi 7/8 camere dignitose, all’interno di una casa, per ospitare uomini che possano riaffacciarsi nella società civile avendo un lavoro e una possibilità di inserimento abitativo”. Ad annunciarlo è stato questa mattina il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, intervenuto alla presentazione, presso la Sala polifunzionale del Palazzo Grandi Stazioni della Regione del Veneto, della pubblicazione “Liberiamo le produzioni – Lavoro penitenziario nel Veneto: opportunità per le imprese”, alla presenza del sottosegretario al ministero della Giustizia, Andrea Ostellari, del presidente di Unioncamere Veneto, Antonio Santocono, con l’apertura dei lavori dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Roberto Marcato.
Il patriarca ha ricordato quanto la Chiesa di Venezia sia impegnata in azioni a supporto del reinserimento sociale di ex detenuti ed ex detenute: “Ricordo che in un Giubileo precedente, quello del 2015, tutti i pellegrinaggi dei vari agglomerati pastorali della diocesi portavano in San Marco anche un contributo economico: questi hanno portato a due aiuti che abbiamo dato alle carceri veneziane proprio per creare possibilità di lavoro in favore di detenuti e detenute. Ritengo che questa sia una strada importante”. Impegno che ora si rinnova: “Vorremmo – ha concluso Moraglia – che ci fosse questa possibilità data, sia dalla Chiesa veneziana, sia dai corpi intermedi, intendo le aziende, perché Venezia è una città che crea eventi in continuazione e quindi crea delle possibilità di lavoro: l’idea è proprio quella di inserire detenuti e detenute, quando siano maturati i requisiti necessari, nel tessuto vivo della città”.