Ungheria: Budapest, una messa solenne con card. Erdo e mons. Berta per la festa di Santo Stefano

Il card. Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest, ha celebrato una messa solenne nella basilica di Santo Stefano a Budapest il 20 agosto, giorno della solennità del fondatore dell’Ungheria, re Santo Stefano. L’omelia è stata pronunciata da mons. Tibor Berta, ordinario militare d’Ungheria. Lo rende noto, oggi, la Conferenza episcopale ungherese (Ceu), con un comunicato.
Alla messa hanno concelebrato Balázs Bábel arcivescovo di Kalocsa-Kecskemét, György Udvardy, arcivescovo di Veszprém, Fülöp Kocsis, arcivescovo metropolita, nonché i membri della Conferenza episcopale ungherese, László Böcskei vescovo della diocesi di Oradea, e Jozef Haľko, vescovo ausiliare di Bratislava.
All’inizio della messa, il card. Erdő ha esortato i fedeli a “pregare in modo particolare per il nostro Paese, il nostro popolo e la pace nel mondo”. Ha anche notato che all’inizio dell’anno, quando invitò l’ordinario militare del nostro Paese, mons. Tibor Berta, a tenere l’omelia, non si sapeva ancora che a causa della guerra in corso vicino, “la sua persona e vocazione avrebbe una rilevanza così speciale”.
“Questo giorno è un rendimento di grazie per il passato, per la vita del nostro popolo, e una supplica per il futuro, per lo sviluppo della nostra sorte attuale”, ha sottolineato il card. Erdő.
“Che la festa di oggi sia per noi una consolazione. Ci renda più fiduciosi nella Divina Provvidenza, nell’ intercessione del re Santo Stefano e della Nostra Signora degli ungheresi!”, ha concluso il cardinale.
Nella sua omelia, il vescovo militare Tibor Berta ha ricordato le conquiste e le innovazioni più importanti del regno di re Santo Stefano. Ha ribadito: “Ciò che ha creato ha resistito alla prova del tempo”. Il re Santo Stefano “fu un uomo che pregò correttamente, che accettò il governo di Dio (venga il tuo regno) e ne divenne portatore”.
Dopo la santa messa si è svolta un’ora di preghiera in musica, al termine della quale il card. Erdő ha impartito la benedizione con la reliquia nella basilica e, uscendo, ai fedeli che pregavano all’esterno.

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