Perù: ieri a Lima messa per la patria mentre prosegue il caos politico. Mons. Castillo (primate), “attraverso la preghiera si recuperino maturità, intelligenza e salvezza”

(Foto: arcidiocesi di Lima)

All’insegna del motto “Camminando insieme costruiamo un Perù migliore”, la Chiesa di Lima ha partecipato comunitariamente e spiritualmente alla “Messa per il Perù”, nella settimana dedicata alla Festa nazionale dell’anniversario dell’indipendenza (28 luglio). In tutte le parrocchie dell’arcidiocesi è stata offerta un’azione significativa per rendere grazie a Dio per la propria patria, mentre, in cattedrale, l’arcivescovo, mons. Carlos Castillo Mattasoglio, ha presieduto l’Eucaristia.
Il Primate del Perù, prendendo spunto dalle Letture domenicali, ha rivolto un appello affinché, attraverso la preghiera, “si recuperino la maturità, l’intelligenza e la saggezza del nostro Paese, per affrontare i mali che ci impediscono di operare per il bene comune”. E ha aggiunto: “Dobbiamo diventare soggetti attivi, discepoli e missionari, che testimoniamo, con opere e azioni concrete, ciò che Dio ci ispira a fare”.
L’arcivescovo di Lima ha affermato che, attraverso la preghiera, Dio ci dona il suo Spirito per ispirarci e rispondere ai più grandi bisogni che abbiamo, con creatività e responsabilità: “Dobbiamo chiedergli di ispirarci tutti a organizzarci, in modo tale che neutralizziamo tutte le cose che ci feriscono. E ciò richiede, da parte nostra, da parte di tutti i fedeli cristiani, di tutti i fedeli cattolici e del popolo peruviano, azioni intelligenti per risolvere nella sua totalità il dramma estremamente complesso che stiamo vivendo, soprattutto da parte di coloro che hanno nelle loro mani la guida del Paese in tutte le sue forme e in tutti i poteri”.
La Festa nazionale del Perù cade in uno dei tanti momenti di tensione vissuto in questi mesi dal fragilissimo Governo del presidente Pedro Castillo. A un anno dalla sua elezione, la settimana scorsa, ha silurato il suo sesto ministro dell’Interno, Mariano González, per affidare l’incarico al settimo, Willy Huerta Olivas. Nel frattempo, il presidente deve rispondere di accuse di corruzione e favoritismi, che si sono materializzate in ben cinque procedimenti contro di lui. E tornano a farsi concrete le ipotesi di impeachment da parte del Congresso.

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