Papa in Iraq: preghiera per le vittime della guerra. Il racconto del parroco di Mosul

“La convivenza pacifica e la coesistenza nella città di Mosul, non sono solo slogan, ma sono atteggiamenti profondi d’amore e di vera pace che ho sperimentato con i miei fratelli musulmani in questa città afflitta”. Ad assicurarlo è stato Raid (Emmanuel) Adel Kallo, parroco della Chiesa dell’Annunciazione a Mosul, intervenuto alla preghiera di suffragio per le vittime della guerra. “Sono tornato a Mosul tre anni fa, dopo la liberazione della città”, il racconto del parroco: “I miei fratelli musulmani mi hanno accolto con grande rispetto e amore. Le visite degli Imam delle moschee di Mosul per portare l’augurio alla Chiesa hanno lasciato un segno profondo nel mio cuore. Mi hanno fatto visita anche tutti i musulmani della città, tra cui scrittori, capi delle tribù, persone colte come semplici lavoratori, per fare gli auguri in occasione del restauro della Chiesa dell’Annunciazione che l’Isis aveva distrutto. Inoltre, tutti partecipano alle Messe e alle preghiere ogni domenica. Il pittore che ha dipinto le icone della chiesa e ha scolpito le statue e ha fatto le iscrizioni dei versetti del Vangelo è un musulmano, delle famiglie originarie di Mosul. Un altro esempio bellissimo è l’invito per la cerimonia della nascita del profeta Maometto nella moschea di Rashan: questa è la prima volta che si invita un sacerdote per partecipare a tale cerimonia in una moschea. Nella stessa moschea l’Isis ha letto il documento dell’espulsione dei cristiani nel 2014. Sempre nella stessa moschea mi hanno onorato con un ricordo nella cerimonia”. “Ho lasciato la città il 10 giugno 2014 con una parrocchia di 500 famiglie cristiane; la maggioranza è emigrata all’estero, il resto ha paura di tornare”, ha rivelato il religioso: “I cristiani qui non sono più di 70 famiglie, ma abito oggi dove ci sono due milioni di musulmani che mi chiamano padre Raid, vivo la mia missione con loro, lavoro con il comitato delle famiglie di Mosul per promuovere la missione della convivenza pacifica”. “Santità, le famiglie di Mosul oggi si rendono conto dell’importanza della presenza cristiana”, ha garantito il parroco: “hanno bisogno che tutto il mondo si volga verso di loro perché portino il messaggio della pace che l’Isis ha distrutto con le sue azioni. Grazie per la sua presenza storica tra di noi! Ci benedica, Padre, perché possiamo continuare la nostra missione”.

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