Papa in Iraq: card. Sako (patriarca), “aprire il cuore all’altro per vivere come fratelli”

“Una visita missionaria e umana. Una visita per condannare il fondamentalismo e il terrorismo”. Lo ha detto il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, subito dopo gli incontri di questa mattina a Mosul, dove si è svolta la preghiera per le vittime della guerra, e nella Chiesa dell’Immacolata Concezione a Qaraqosh, dove ha incontrato la comunità cristiana e recitato l’Angelus. Parlando con i media presenti nella chiesa distrutta dall’Isis e completamente restaurata, il patriarca ha commentato: “Davanti le macerie di Mosul ci ha detto: ‘ecco la città è stata colpita, ci sono tanti morti, ci sono ancora cadaveri sotto le macerie, una cosa assurda, inutile’. Il Papa ci ha esortato ad aprire il cuore all’altro e vivere come fratelli e sorelle, perché, seppur diversi, siamo la stessa famiglia”. Parole che riecheggiano quanto il Pontefice ha lasciato scritto sul Libro d’onore della chiesa di Qaraqosh: “In questa chiesa distrutta e ricostruita, simbolo della speranza di Qaraqosh e di tutto l’Iraq, invoco da Dio, per intercessione della Vergine Maria, il dono della pace”. Circa la presenza cristiana in Iraq e nella piana di Ninive il cardinale ha detto che “bisogna recuperare la fiducia nei nostri vicini, molti dei nostri fedeli hanno avuto case e proprietà trafugate da chi era loro vicino. Tuttavia è necessario recuperare fiducia per costruire relazioni riconciliate e rinnovate”.

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