Papa in Iraq: patriarca di Antiochia, “qui migliaia di cristiani furono sradicati dalla loro terra”

“La folla che lo ha accolto, in quanto padre e pastore, è una parte di quei cristiani che furono sradicati nel 2014 dalle loro case di Qaraqoch, Bartella, Baashika, Karemless, e di altri villaggi della Piana di Ninive. Tra loro ci sono anche alcuni nostri vicini: Musulmani Arabi, Curdi, Shahbak, Turcomani, Yesidi e Kakaïs”. E’ il saluto di Sua Beatitudine Ignazio Youssef III Younan, patriarca di Antiochia dei Siri, al Papa, in visita alla comunità di Qaraqoh. “Una comunità multireligiosa e multietnica, che ha cercato nel passato di convivere in pace”, l’ha descritta il patriarca: “Qui, nella Piana di Ninive, terra biblica, in quel mese di agosto 2014, migliaia di cristiani, coi loro vescovi, sacerdoti e religiose, furono, a causa della loro fede, sradicati dalla loro terra e costretti a cercare rifugio in Kurdistan. Questa stessa chiesa siro-cattolica ‘Al-Tahera’, dedicata a Maria Purissima, il più grande santuario cristiano in Iraq, costruito dai parrocchiani, fu come molte altre chiese profanata e per
metà bruciata dai jihadisti terroristi”. “Molti sono ritornati nelle loro case allora distrutte o bruciate”, ha testimoniato il patriarca: “Siamo fieri che, malgrado gli orrori della persecuzione, i fedeli qui presenti con i famigliari profughi e lontani, sono rimasti fedeli al loro incrollabile amore per il Vangelo di pace e giustizia, sull’esempio dei loro eroici antenati. Siamo riusciti a ricostruire una buona parte delle chiese e case distrutte, ispirando così, soprattutto, la fiducia nei fedeli, per far ritorno e guardare al futuro di convivenza pacifica. Santo Padre, dal profondo del nostro cuore la ringraziamo per questa Sua visita storica, che ci consola dai nostri tormenti, ci incoraggia a rimanere radicati nella nostra terra e ci ispira la perseveranza a testimoniare con coraggio il Vangelo di Cristo”.

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