Giornata del malato: Perugia, domani messa con il card. Bassetti. Lunedì presentazione dell’“Ambulatorio della solidarietà”

La diocesi di Perugia-Città della Pieve domenica 9 febbraio celebra la 28ª Giornata mondiale del malato con una messa per malati, disabili e quanti si prendono cura di loro, medici, operatori socio-sanitari, volontari e familiari presso la chiesa parrocchiale del quartiere perugino di Santa Lucia. A presiedere il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti. Non sarà questo l’unico appuntamento legato alla Giornata mondiale del malato che la Chiesa celebra nel mondo l’11 febbraio, festa liturgica della Madonna di Lourdes. Tra le iniziative promosse a Perugia è in programma anche la presentazione dell’“Ambulatorio della solidarietà”, attivato di recente presso la Casa di cura “Clinica Lami” di proprietà delle arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche e di Perugia-Città della Pieve. L’iniziativa verrà presentata l’11 febbraio in conferenza stampa dal card. Bassetti e dall’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, mons. Francesco Massara. Si tratta di un ambulatorio per pazienti indigenti, coloro che non hanno la possibilità economica di pagarsi una visita specialistica o degli accertamenti clinici e per tale motivo non si curano. È un progetto promosso da Caritas diocesana, Ufficio diocesano per la pastorale della salute, Sezione perugina dell’Amci (Associazione medici cattolici italiana) in collaborazione con la stessa “Clinica Lami”. All’incontro sarà avviata la campagna “Ho bisogno di te” rivolta a medici specialisti disposti a offrire un’ora del proprio tempo libero e della propria professionalità da dedicare all’“Ambulatorio della Solidarietà”. Riguardo a questa campagna è stata inviata una richiesta di collaborazione all’Azienda Ospedaliera “Santa Maria della Misericordia” di Perugia, all’Azienda Usl Umbria 1 e all’Ordine dei Medici di Perugia. In tutta l’Umbria, spiegano i promotori del progetto, “sono circa 200.000 le persone con reddito basso (“R1” da 0 a 36.000 euro) di cui diversi perugini che si recano periodicamente ai Centri Caritas per chiedere aiuto o, più semplicemente, che è più grave per la loro salute, non si curano”.

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