Focolari: Castel Gandolfo, convegno “Carismi in comunione”. Card. Braz de Aviz, “spinta a rinnovare i rapporti di fraternità”

“Che questi giorni siano un laboratorio di speranza”. È l’auspicio espresso dalla presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce, ai partecipanti al convegno internazionale “Carismi in comunione. La profezia di Chiara Lubich” che raduna fino a domani al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo religiosi, consacrati e laici. All’iniziativa, promossa in occasione del centenario dalla nascita di Chiara Lubich, partecipano oltre 400 persone – compresi quattro ortodossi – a rappresentare più di cento famiglie carismatiche, provenienti da 27 Paesi.
Per Maria Voce, “il titolo del convegno ‘Carismi in comunione’ stimola a vivere nell’ascolto e nel dono reciproco, perché offrendo la ricchezza degli specifici carismi si realizzi un’autentica esperienza di condivisione”. “Vivere l’unità tra i carismi – ha proseguito – è una grande responsabilità, per dare alla Chiesa un volto credibile di fronte al mondo che ci circonda, per procedere sulla via dell’ecumenismo, per superare i conflitti e coinvolgere alla pace. Forse mai come in questo tempo la dimensione carismatica nel suo insieme viene interpellata e riconosciuta come co-essenziale per il futuro della Chiesa”.
Fra i partecipanti anche il card. João Braz De Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica: “Le persone consacrate – ha osservato –, venendo a contatto con il Movimento dei Focolari, si sono sentite attratte dalla luce di questo carisma e dalla freschezza evangelica della spiritualità che ne è nata”. “Hanno trovato in essa – ha proseguito – una spinta e un aiuto a valorizzare la bellezza e l’originalità dei propri specifici carismi, a rinnovare i rapporti di fraternità nei loro Istituti, ad apprezzare ed amare gli altri carismi come il proprio, a crescere nella comunione affettiva ed effettiva con i pastori e con le altre componenti del popolo di Dio, ad allargare lo sguardo e il cuore ai fratelli e sorelle delle altre Chiese cristiane e agli appartenenti ad altre religioni”.

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