Diocesi: Cuneo e Fossano, convegno di pastorale giovanile. Don Falabretti, “è il tempo in cui tornare al cuore dell’esperienza cristiana e fare della fraternità il cuore”

(Cuneo) “Mi aspetto molto dall’incontro e mi aspetto molto da voi giovani. Aspetto voi giovani”. Il vescovo delle diocesi di Cuneo e Fossano, mons. Piero Delbosco, ha incoraggiato i giovani a “essere un po’ meno piemontesi, ma a tirare fuori con coraggio il bello che siamo e abbiamo dentro” a beneficio di tutta la Chiesa, durante e dopo il convegno di pastorale giovanile che si sta svolgendo in questi giorni a Cuneo (“Dare casa al futuro”). Dopo l’intervento del filosofo Silvano Petrosino, don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile ha parlato ai circa 250 giovani che stanno seguendo i lavori. “Siamo di fronte a un mare aperto e in tempesta e noi possiamo fare due cose: prendere la tavola e imparare a stare sulle onde oppure stare sulla sabbia e costruire un castello”. Questa l’immagine che ha segnato l’intervento “dare casa al futuro: è possibile camminare con i giovani?”. “Non è un tempo in cui c’è chiarezza su come abitare questo mondo e costruire una esperienza segnata dalla fraternità, per offrirla a chi alla vita si affaccia”, ha quindi proseguito. “Se il Sinodo sui giovani ci ha aiutato a capire che il tempo è cambiato, e bisogna svegliarsi”, la tentazione ora è quella di “ricorrere alle soluzioni più corte e veloci, come fosse una operazione di marketing”. Invece “la pastorale è una comunità che impara a pensarsi” in un “tempo in cui bisogna tornare al cuore dell’esperienza cristiana e fare della fraternità il cuore”, per una Chiesa che “risponda di più al modello di umanità di Gesù”. Sul tavolo quattro elementi, su cui ora si confrontano i giovani in gruppi: come “imparare a saper fare meglio” e soprattutto “a fare rete”; “educatori capaci di sguardo amorevole”; i giovani soggetti di pastorale; la “comunità, casa di fraternità”.

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