La tabella di marcia per la difesa europea, presentata oggi dalla Commissione, delinea obiettivi e tappe “per colmare le carenze in termini di capacità, accelerare gli investimenti nel settore della difesa in tutti gli Stati membri e guidare i progressi dell’Unione verso la piena prontezza alla difesa entro il 2030”. “Per agire rapidamente laddove un approccio comune è più efficace, la tabella di marcia per la difesa propone quattro iniziative faro iniziali in materia di preparazione europea”, spiegano in Commissione: l’Iniziativa europea per la difesa dai droni (e qui si apre un confronto con la Nato per chi dovrà gestirla), l’Oriental Flank Watch a cura del fronte est, lo scudo aereo e lo scudo spaziale. L’intento è di “rafforzare la capacità dell’Europa di dissuadere e difendersi attraverso la terra, l’aria, il mare, il ciberspazio e lo spazio, contribuendo direttamente agli obiettivi di capacità della Nato”. La Commissione invita gli Stati membri a completare la formazione di coalizioni di capacità in diversi settori chiave, così descritti: aria e difesa missilistica; mobilità militare; sistemi di artiglieria; cibernetica, Intelligenza artificiale, guerra elettronica; missili e munizioni; droni e controdroni; combattimento a terra; e marittimo.