“Camminando a fianco delle vittime e dei sopravvissuti, abbiamo acquisito la profonda convinzione che la strada che conduce ad una cultura di protezione non si fa semplicemente per le vittime e i sopravvissuti, ma con loro”. Lo ha detto mons. Thibault Verny, arcivescovo di Chambéry, vescovo di Saint-Jean-de- Maurienne e Tarentaise, e nuovo presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, presentando oggi in sala stampa vaticana il Rapporto Annuale sulle Politiche e le Procedure della Chiesa per la Tutela, della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. “Impegnarsi in una missione d’ascolto e in un cammino più ampio di protezione necessita, per la Chiesa, di équipe professionali e di un quadro esplicito in maniera di protezione”, ha spiegato l’esperto: “le nostre misure di prevenzione e di accompagnamento delle vittime e dei sopravvissuti devono essere sostenute da strutture stabili, accessibili che tengano conto dei traumi subiti. E’ un lavoro di tutto un popolo di Dio che si inserisce anche nelle nostre società”. “Il rapporto annuale vuole essere uno strumento che accompagna la missione di protezione della Chiesa”, ha spiegato Verny: “Vogliamo accompagnare le autorità ecclesiastiche nella loro missione, attraverso il rafforzamento dei mezzi di protezione e la promozione di norme comuni a tutte le culture”. “Abbiamo voluto ascoltare diverse voci non solo dentro la Chiesa, ma anche fuori”, ha spiegato mons. Luis Manuel Alí Herrera, segretario della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, a proposito della metodologia seguita per stilare il citato Rapporto.