Si è svolto ieri sera presso la sede del Centro internazionale di Comunione e Liberazione, in via Malpighi a Roma, l’evento per celebrare i 25 anni della sua fondazione. Voluto da don Giussani, ha ricordato don Andrea D’Auria, direttore del Centro, “che lo definì – e desiderava che fosse – ‘la casa della carità’, ovvero un luogo di accoglienza e di incontro per le persone del Movimento di Cl che si trovassero a passare per Roma, e altresì come punto di interlocuzione e di dialogo con la Curia romana, in particolare, e col mondo giornalistico, culturale e ambasciatoriale”. Erano presenti Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, e il card. Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Quest’ultimo ha sottolineato come “l’origine del Centro sta nel desiderio, che sempre ha animato don Giussani, di aiutare il Movimento, nato dal suo carisma, a rimanere ‘nell’alveo della tradizione’, cioè a camminare nel tempo – guardando quindi alle problematiche che ogni nuova generazione si trova ad affrontare – ma sempre a partire dalla comunione con la Chiesa e dall’ottica di fede che da essa proviene. Nella piena condivisione della sua vita, attingendo al suo patrimonio spirituale, e dunque anche nella vicinanza alla sua componente istituzionale, perché anche questo è la Chiesa. Da qui il rapporto stretto che il Centro mantiene con la Santa Sede e con il Dicastero”. Nel ripercorrere alcuni punti del pensiero di don Giussani, il card. Farrell ha messo in evidenza che “in considerazione delle tante tensioni e incomprensioni” che emergono fuori e dentro la Chiesa, “comprendiamo quanto è importante l’affermazione di don Giussani che vede proprio nella Chiesa il ‘luogo della critica permanente a ogni ideologia’, da intendersi sia in riferimento alle ideologie ‘mondane’, come anche in riferimento alle ideologie ‘ecclesiali’”. In conclusione, il cardinale ha augurato al Centro internazionale di “continuare a svolgere negli anni a venire, una fruttuosa missione di servizio, e a tutto il Movimento di Comunione e Liberazione di vivere appieno, e di testimoniarla agli altri, la bellezza dell’appartenenza alla comunione ecclesiale”. Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, nel suo breve saluto ha affermato che: “per noi sono stati venticinque anni davvero intensi, che ci hanno visto crescere nella sequela alla Chiesa e al Papa – in questi venticinque anni abbiamo avuto la grazia di sperimentare la paternità di tre grandi pontefici – e approfondire il significato della missione che ci è affidata, come servizio e come testimonianza a Cristo e alla sua presenza viva oggi nel mondo”.