Leone XIV: alla Fao, “siamo diventati testimoni abulici di una violenza lacerante”, “il mondo non può continuare ad assistere a spettacoli così macabri”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Siamo diventati testimoni abulici di una violenza lacerante, quando, in realtà, le tragedie umanitarie ben note a tutti dovrebbero spronarci a essere artigiani di pace, muniti del balsamo curativo che richiedono le ferite aperte nel cuore stesso dell’umanità”. A lanciare il grido d’allarme è il Papa, nel suo discorso alla Fao: “Un’emorragia che dovrebbe attirare immediatamente la nostra attenzione e che dovrebbe portarci a raddoppiare la nostra responsabilità individuale e collettiva, risvegliandoci dal funesto letargo in cui siamo immersi”. “Il mondo non può continuare ad assistere a spettacoli così macabri come quelli in corso in numerose regioni della terra”, la tesi di Leone XIV: “Bisogna porvi fine il prima possibile”. Lucide ed esigenti, per Prevost, le domane da porsi: “Come possiamo continuare a tollerare che si sprechino ingenti tonnellate di alimenti mentre moltitudini di persone si affannano per trovare nella spazzatura qualcosa da mettere in bocca? Come spiegare le diseguaglianze che permettono a pochi di avere tutto e a molti di non avere nulla?”. E ancora: “Perché non si pone subito fine alle guerre che distruggono i campi prima ancora delle città, arrivando persino a scene indegne della condizione umana, dove la vita delle persone, e in particolare quella dei bambini, invece di essere custodita, si spegne mentre questi, ridotti pelle e ossa, vanno alla ricerca di cibo?”.

 

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