Leone XIV: alla Fao, “se si sconfiggerà la fame, ci sarà la pace”

“La pace regni dovunque”. È cominciato con questo auspicio il primo discorso del Papa alla Fao. “Se si sconfiggerà la fame, la pace sarà il terreno fertile dal quale nascerà il bene comune di tutte le nazioni”, sostiene il Papa: “A ottant’anni dall’istituzione della Fao, la nostra coscienza deve interpellarci ancora una volta di fronte al dramma – sempre attuale – della fame e della malnutrizione. Porre fine a questi mali non spetta solo a imprenditori, funzionari o responsabili politici. È un problema alla cui soluzione tutti dobbiamo contribuire: agenzie internazionali, governi, istituzioni pubbliche, Ong, entità accademiche e società civile, senza dimenticare ogni persona in particolare, che deve vedere nella sofferenza altrui qualcosa di suo. Chi patisce la fame non è un estraneo. È mio fratello e devo aiutarlo senza indugio”. Di qui la necessità di “mobilitare tutte le energie disponibili, in uno spirito di solidarietà, affinché nel mondo a nessuno manchi il cibo necessario, sia in quantità sia in qualità. In tal modo, si porrà fine a una situazione che nega la dignità umana, compromette lo sviluppo auspicabile, costringe ingiustamente moltitudini di persone ad abbandonare le proprie case e ostacola l’intesa tra i popoli”.  “Raggiungere l’obiettivo Fame Zero sarà possibile solo se ci sarà una volontà reale di farlo, e non soltanto dichiarazioni solenni”, il monito di Leone XIV, che esorta a “rispondere a una domanda fondamentale: a che punto siamo nell’azione contro la piaga della fame che continua a flagellare atrocemente una parte importante dell’umanità?”.

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