Con “profonda gratitudine e un sollievo che va oltre ciò che le parole possono esprimere”, l’ong Nuestros pequeños hermanos (Nph), partner locale di Manos Unidas, ha annunciato il rilascio degli otto ostaggi rapiti lo scorso 3 agosto da una banda armata ad Haiti, nelle vicinanze di Port-au-Prince, nel sobborgo di Kenscoff. La notizia, rispetto alla quale non sono stati aggiunti ulteriori particolari, è arrivata dopo “settimane di angoscia e profonda incertezza”, e anche in seguito all’appello lanciato il 10 agosto, dopo l’Angelus, da Leone XIV. L’associazione ha confermato che gli ostaggi liberati “sono tutti sono al sicuro, stanno ricevendo assistenza medica e psicologica e sono con i loro cari”.
Tra le persone liberate ci sono un bambino di tre anni con disabilità e la missionaria irlandese Gena Heraty, direttrice dell’orfanotrofio di Santa Elena dove è avvenuto il rapimento. “Appena tornata, è andata subito a salutare i bambini. Tutti piangevano: i piccoli e il personale di supporto l’aspettavano a braccia aperte”, il racconto di un volontario dell’ong riportato dai media locali.