I ragazzi della Carovana Back Home, promossa da Juppiter, nell’ottavo giorno di viaggio, hanno vissuto momenti intensi tra l’incanto del Parco del Piccolo Principe e la storia dell’Écomusée d’Alsace, toccando due forze che possono cambiare il mondo: l’immaginazione e la cura.
Al Parco del Piccolo Principe, tra giostre, pianeti, volpi e rose, i pionieri di Juppiter hanno potuto vivere l’esperienza del volo in mongolfiera. Un volo che non è solo fisico, ma anche simbolico: salire in cielo, tra leggerezza e stupore, ha aperto una finestra sul sogno come primo passo verso il possibile. “Abbiamo capito che sognare non è evadere – ha raccontato Salvatore Regoli, presidente di Juppiter – ma imparare a guardare oltre. Solo chi osa alzare lo sguardo può trovare il coraggio di costruire qualcosa di nuovo”.
- (Foto Juppiter)
- (Foto Juppiter)
- (Foto Juppiter)
Il viaggio ha portato la Carovana all’Écomusée d’Alsace, villaggio ricostruito con edifici autentici di fine ‘800 – inizio ‘900 che racconta le radici di un territorio segnato dalla guerra; qui i ragazzi hanno incontrato un altro ritmo: quello lento e fiducioso della natura e delle comunità che la abitano. Immersi tra case rurali e cicogne migranti, hanno riscoperto il valore dell’attesa, dell’ascolto e della cura. Hanno imparato che ogni seme piantato è un atto di fiducia, un gesto silenzioso che racconta il futuro. “In un parco abbiamo imparato a volare, in un museo abbiamo imparato ad ascoltare – raccontano i ragazzi –. Oggi portiamo con noi leggerezza e profondità. Due ali per continuare il nostro cammino”.
La Carovana Back Home composta da ragazzi con disabilità, adolescenti, educatori e giovani comunicatori, continua il suo viaggio a bordo di otto vetture Audi fornite dalla Concessionaria L’Automobile Roma, guidate dagli autieri dell’Anai e scortate dalla Lamborghini Urus della Polizia di Stato.