“Con la conferma dei tagli decisi da Trump diventa impossibile per le Ong internazionali continuare ad assistere milioni di siriane in stato di necessità”: è la denuncia che arriva da Un Ponte Per (Upp), organizzazione non governativa italiana attiva nel nord est della Siria da 10 anni, in seguito alla decisione dell’amministrazione statunitense guidata da Donald Trump di interrompere i finanziamenti a Usaid, agenzia umanitaria che supportava numerosi interventi in molte aree del mondo, tra cui la Siria. A causa della sospensione dei progetti di cooperazione di Usaid annunciata il 20 gennaio, che la sera del 25 febbraio si è tradotta in chiusura del 90% dei progetti dell’ente, oltre 4,5 milioni di persone che necessitano di assistenza umanitaria salva-vita rischiano, secondo Upp, di restare senza sostegno, e questo solo nel nord est della Siria. “È essenziale – viene rimarcato in una nota – che ogni persona solidale valuti la possibilità di donare per arginare questo dramma”. La decisione statunitense comporterà per le Ong che operano sul territorio l’interruzione totale del 54% dei programmi di protezione dai casi di violenza di genere e sfruttamento del lavoro minorile, del 61% dei servizi che consentono l’accesso alla salute primaria e secondaria; del 56% dei programmi che oggi consentono accesso ad acqua pulita e condizioni igieniche di base, e del 53% dei programmi di sicurezza alimentare. Tra le organizzazioni operative sul territorio e colpite dai tagli c’è anche Un Ponte Per, che attraverso le parole della Direttrice generale, Martina Pignatti Morano, spiega: “La sospensione dei fondi Usaid sta aggravando una profonda crisi umanitaria già in corso in Siria. In un paese devastato da 13 anni di conflitti, questa decisione sta costringendo le organizzazioni umanitarie internazionali e locali a ridurre, se non a interrompere del tutto, operazioni vitali, colpendo in particolare le fasce più vulnerabili delle comunità: donne, bambini e bambine, e le persone sfollate che dipendono interamente dagli aiuti internazionali”. Fino ad oggi, gli interventi di Upp per la salute primaria, la protezione e l’accesso ad acqua pulita e a servizi igienico-sanitari hanno supportato 1 milione 640mila persone. Tra queste, oltre 100mila residenti nei campi – tra cui quello di Al Hol – e 700mila che facevano affidamento sull’Ospedale Nazionale di Hassakeh, capace di fornire ogni mese cure gratuite a 1.300 pazienti, di cui 300 madri con i propri figli. Solo qui nella giornata di ieri sono state licenziate oltre 450 persone.