Quaresima: mons. Paolucci Bedini (Città di Castello), “solo chi osa andare oltre l’opportuno e il garantito genera percorsi di speranza che coinvolgono altri”

“Entrare nel deserto quaresimale significa prendere sul serio l’amore di Dio per ciascuno di noi e far memoria di quanta grazia abbiamo ricevuto nel nostro Battesimo, Pasqua della nostra vita, per celebrare insieme ai fratelli la profonda gratitudine per il dono della misericordia che salva e rigenera la nostra esistenza continuamente. Nella speranza siamo stati salvati, ci ricorda l’apostolo Paolo, e questa vita nuova in Cristo risorto è dono di speranza per il mondo intero. Solo un’umanità rinnovata dall’amore di Dio può percorrere sentieri nuovi di giustizia e di pace, ripudiando ogni forma di violenza e sopraffazione, aprendosi alla scommessa di una fraternità universale”. Lo scrive il vescovo di Città di Castello, mons. Luciano Paolucci Bedini, sul Foglio di Collegamento, notiziario mensile della Chiesa Tifernate, di marzo.
“Non perdiamo l’occasione che questo tempo santo ci offre per guardare con occhi nuovi le cose che viviamo – l’invito del vescovo -. Regaliamoci momenti di silenzio, di preghiera e di meditazione del Vangelo. Cerchiamo tempi di ascolto e di dialogo fraterno tra noi per sognare, immaginare e desiderare modi nuovi di riflessione, di confronto, di accoglienza, di condivisione, di solidarietà e di partecipazione alla vita sociale ed ecclesiale. Affiniamo l’attenzione ai richiami, alle grida e ai segnali inespressi dei bisogni dei nostri fratelli, vicini e lontani, soprattutto dei più piccoli e dei più affaticati”. La speranza, precisa il presule, “ha bisogno di gesti concreti che diano valore alle parole, ma occorre fidarsi e rischiare la speranza, senza attendere che sia la speranza a smuoverci dalle nostre comode indifferenze. Solo chi osa andare oltre l’opportuno e il garantito genera percorsi di speranza che coinvolgono altri. Sia questo il frutto della nostra Quaresima!”.

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