L’“Inno alla gioia”, il famoso quarto movimento della Nona Sinfonia del compositore tedesco Ludwig van Beethoven, è stato scelto già nel 1972 come inno europeo, per volontà del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. Ma nel 1986 anche la Comunità europea, come si chiamava in quegli anni l’Unione europea, scelse lo stesso brano classico per connotarsi musicalmente. Una pagina sul sito del Consiglio (https://www.coe.int/en/web/about-us/the-european-anthem) ospita una parte delle tante versioni musicali in cui l’Inno è stato ripetuto. Il Consiglio d’Europa mette alcune interpretazioni e versioni dell’Inno europeo a disposizione di radio, televisione e altri media e del pubblico in generale, previo pagamento di diritti di esecuzione alla Sacem (Francia). Per soddisfare i gusti musicali di ogni europeo, ci sono poi una serie di adattamenti per musica rom, big band, rock, jazz, techno, trance e perfino hip-hop. Sono tutte versioni ascoltabili sul sito, ma protette e non sono esenti da copyright. Anche le registrazioni tratte dalla “Rhapsodie sur l’Hymne Européen” del compositore francese Christophe Guyard, commissionate dal Consiglio d’Europa per l’uso in documentari, notiziari e altri programmi che riguardano il Consiglio d’Europa, è protetta e utilizzabile previo pagamento dei diritti d’autore presso la francese Sacem.