L’Amministrazione del presidente Donald Trump sta valutando la possibilità di accelerare le espulsioni di migliaia di migranti entrati senza documenti, colpendo in particolare la comunità nicaraguense negli Stati Uniti. Tra coloro che potrebbero essere colpiti, secondo il sito nicaraguense indipendente Despacho 505, ci sono almeno 447.959 nicaraguensi che, tra il 2021 e il maggio 2025, hanno attraversato senza autorizzazione i valichi non autorizzati, consegnandosi alla pattuglia di frontiera per richiedere asilo. A questo gruppo si aggiungono altri 93.000 nicaraguensi entrati negli ultimi due anni attraverso il programma di libertà vigilata umanitaria, una via legale che consente loro di risiedere nel Paese per un massimo di due anni. Sebbene siano entrati legalmente, anche loro sono nel mirino dopo la cancellazione del programma. Infatti, il dipartimento della Sicurezza nazionale ha annunciato la fine del programma di libertà vigilata umanitaria per i beneficiari di Nicaragua, Cuba, Venezuela e Haiti, insieme alla revoca automatica e immediata dei loro permessi di lavoro. La misura dell’amministrazione Trump è definitiva e sostenuta dalla Corte Suprema. In totale, fino a 540.000 nicaraguensi potrebbero essere espulsi dal Paese. Nelle ultime ore, si registra la disponibilità del presidente del Guatemala, Bernardo Arévalo, a concedera asilo a queste persone.
Nel frattempo, almeno 16.000 rifugiati nicaraguensi in Costa Rica devono essere reinsediati in Paesi terzi per motivi di sicurezza, secondo il rapporto “Proiezioni globali sui bisogni di reinsediamento 2026”, pubblicato dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). Il documento avverte che la persecuzione transnazionale del regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo ha reso il Costa Rica un luogo insicuro anche per coloro che sono fuggiti dal Paese.
Secondo il rapporto, in totale circa 19.300 rifugiati e richiedenti asilo in Costa Rica necessitano di reinsediamento, ovvero di essere trasferiti in un altro Paese dove possano essere al sicuro.