Striscia di Gaza: cure tra le macerie. Senza sosta gli aiuti della rete Caritas. “Bisogni umanitari immensi e strazianti”

(Foto Caritas)

“Sono riprese nella giornata di ieri, lunedì 16 giugno, le operazioni sanitarie e umanitarie che Caritas Gerusalemme, con il supporto della rete internazionale Caritas, continua a dispiegare nella Striscia di Gaza, nonostante le proibitive condizioni logistiche e infrastrutturali che caratterizzano la regione palestinese. Gli interventi erano stati sospesi per alcuni giorni, a causa dell’ulteriore instabilità causata dall’apertura del nuovo fronte di guerra tra Israele e Iran”. La conferma viene oggi da un comunicato di Caritas Ambrosiana. “La volontà di portare aiuto a una popolazione stremata da quasi venti mesi di rappresaglia militare di Israele contro Hamas, che non cessa nonostante l’attenzione mediatica sia spostata sul conflitto tra Tel Aviv e Teheran e che ha causato quasi 55mila morti palestinesi (di cui 15.600 bambini), prevale su ogni altra considerazione”. I bisogni umanitari, d’altronde, “sono immensi e strazianti”. Secondo Ocha (l’Ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari, dati di inizio giugno) tutti i cittadini di Gaza sono a rischio di malnutrizione. “Non va meglio sul fronte sanitario. Ospedali, centri medici e operatori sanitari della Striscia continuano a essere bersaglio dell’artiglieria israeliana, in aperta violazione del diritto umanitario internazionale”.

Proprio sul versante sanitario si concentra l’azione di Caritas Gerusalemme, alla quale Caritas Ambrosiana, in accordo con Caritas Italiana e Caritas Internationalis, ha contributo inviando 400mila euro, dopo il 7 ottobre 2023, “grazie alla generosità dei suoi donatori”. “L’intervento è diversificato. Fondamentale è il lavoro, riavviato dopo il breve stop determinato dal nuovo conflitto Israele-Iran, delle 10 unità mediche mobili attive nella Striscia (cui se ne aggiungono altre in Cisgiordania): 5 operano a Gaza, 1 nel campo di Nuseirat, 2 a Deir Al Balah, 2 a Khan Younis. Un’ulteriore unità, ricavata dalla Papamobile che Papa Francesco utilizzò nel corso della sua visita a Betlemme nel 2014, riadattata grazie a Caritas Svezia, dovrebbe presto entrare in azione”. Le unità mobili erogano un’ampia gamma di servizi sanitari di base.
Nonostante le difficoltà nella catena di approvvigionamento, materiale sanitario e farmaci necessari al lavoro delle dieci unità mobili, del punto medico e della clinica vengono ricevuti dall’Oms. Ma il lavoro di assistenza si sviluppa anche in altre direzioni: protesi e servizi di riabilitazione, cura della salute mentale, formazione e rafforzamento delle capacità del personale locale, assistenza economica a famiglie particolarmente vulnerabili.

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