“La strada verso la pace è già stata percorsa. Può esserlo di nuovo, se abbiamo il coraggio di sceglierla e la volontà di percorrerla insieme”. Può essere questa la sintesi del discorso pronunciato oggi, davanti all’Europarlamento, dal re di Giordania, Abdullah II. Intervento intenso, più volte interrotto da applausi, con al centro l’urgenza della pace in Medio Oriente. Il Re ha iniziato la sua allocuzione invocando “il nome di Dio, il compassionevole, il misericordioso” e chiamando “cari amici” gli eurodeputati. “Cinque anni fa, da questo podio parlavo dell’urgente necessità di trovare soluzioni politiche ai conflitti, di ripristinare la fiducia nella giustizia globale e di aiutare le persone, soprattutto i giovani, a trovare speranza e opportunità. Da allora, molteplici sconvolgimenti politici, tecnologici ed economici hanno messo alla prova la nostra comunità internazionale. Una pandemia globale, nuove minacce alla sicurezza, un’accelerazione tecnologica senza precedenti, una disinformazione dilagante e iperattiva, una guerra imperversante in Ucraina, un conflitto crudele a Gaza e, ora, gli attacchi all’Iran, che minacciano una pericolosa escalation di tensioni, nella mia regione e oltre”. L’oratore ha subito aggiunto: “Non c’è da stupirsi che il nostro mondo sembri senza legami, come se avesse perso il suo centro di gravità morale. Le regole si stanno disfacendo; la verità cambia di ora in ora, l’odio e la divisione prosperano e la moderazione e i valori universali stanno perdendo terreno a favore di estremismi ideologici”.