“La sinodalità è un dono per la Chiesa”. Lo afferma mons. Timothy Costelloe, arcivescovo di Perth e presidente dei vescovi australiani, in un’intervista al Sir. “È ascolto, discernimento, umiltà – spiega –. Implica accogliere anche le voci dissonanti, quelle che sfidano le nostre certezze”. Mons. Costelloe, salesiano e delegato al Sinodo, condivide uno sguardo sulle prime settimane del pontificato di Leone XIV: “Non solo un evento umano: un vero segno dello Spirito”. Parla della necessità di una Chiesa “fermento” che costruisca relazioni autentiche, “comunità accoglienti, parrocchie che sanno dialogare con il territorio”. E avverte: “È un ideale alto, ma non negoziabile”. Tra le priorità, indica anche la sfida della secolarizzazione: “Serve un nuovo linguaggio per annunciare il Vangelo con autenticità e credibilità”. E conclude: “Lo sentiamo vicino, capace di parlare a una Chiesa che vive ai margini, ma che ha molto da offrire”.