Pellegrinaggio Macerata-Loreto: card. Semeraro, “il figlio di Dio si è fatto uomo per esserci compagno di cammino”

(Foto Cipolloni/Sir)

“Questa santa messa non sia solo l’inizio del vostro cammino, ma pure la forza interiore che lo guida e lo sostiene. La meta del cammino è la Casa di Nazaret custodita a Loreto. È un segno, perché lì il figlio di Dio si è fatto uomo per esserci compagno di cammino. Sempre, anche se noi oggi non lo vediamo come Maria e i discepoli durante la vita terrena. Non lo vediamo perché egli non è più fuori di noi. È dentro di noi. Con questa fede dobbiamo camminare”. Queste le parole pronunciate nell’omelia dal card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, che il 14 giugno, al Centro Fiere di Villa Potenza (Mc), ha presieduto l’Eucaristia che come da tradizione precede il Pellegrinaggio Macerata-Loreto, giunto alla 47ª edizione e incentrato sul tema giubilare “Dove abiti? La casa della speranza”. Il tema di questo gesto, ha aggiunto di fronte a decine di migliaia di partecipanti pronti a mettersi in cammino nella notte, percorrendo i 28 km che conducono al santuario lauretano, “è la domanda che rivolsero a Gesù due discepoli, come leggiamo nel quarto Vangelo (cf. Gv 1,38). Cosa c’è nella profondità di questa domanda? Io penso che ci sia anzitutto un intimo, benché ancora inespresso desiderio di incontro, di comunione. Non domandano un indirizzo, ma una casa dove stare insieme, dove conoscersi e vivere l’intimità dell’amicizia. Sia questa la spinta anche per il vostro cammino. Perciò è chiamato ‘pellegrinaggio’: perché indica sempre una meta. Poi alla domanda dei discepoli Gesù risponde: ‘Venite e vedrete’ (1,39). San Gregorio di Nissa, un padre greco della Chiesa, spiegherebbe così: l’unico modo di vedere Dio è seguire Gesù avendo il cuore puro, libero (cf. Sulle Beatitudini, VI; PG 44, 1266). Per questo nella visione cristiana il pellegrinaggio è pure momento di conversione”. Infine, il card. Semeraro ha sottolineato che la destinazione di questo peregrinare è “la Santa Casa di Loreto, casa della speranza”. Ricordando poi “il versetto del Vangelo dove dei Magi si dice che ‘entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono’ (Mt 2,11)”, il porporato ha concluso “con una toccante esortazione che ci giunge da un antico monaco: ‘Carissimi fratelli, non c’è dubbio che la stella che guidò i Magi guiderà tanti altri verso sì da trovare Gesù e Maria sua madre. Fate in modo, vi prego, che li trovino presenti in ciascuno di voi’ (Adamo certosino, Discorso 44, 4: PL 198, 403). Se Loreto è la meta geografica del cammino, sia però ciascuno di noi la casa dove tanti fratelli e sorelle possono incontrare Gesù con sua Madre”.

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