Diocesi: Macerata, riaperta la chiesa di San Filippo Neri a Cingoli

(Foto diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia)

“Siamo custodi di una bellezza che non è nostra ma è di tutto il popolo cristiano, della nostra fede e dei secoli”. Bellezza che, nelle parole del vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, mons. Nazzareno Marconi, si è ritrovata e riscoperta anche a Cingoli grazie alla riapertura, dopo i danni causati dal sisma del 2016, della chiesa di San Filippo. Tanti i fedeli che hanno preso parte alla cerimonia, aperta dal taglio del nastro dal vescovo e dal parroco, don Gabriele Crucianelli, insieme alle autorità, a partire dal sindaco Michele Vittori e dal vice presidente della Regione Marche Filippo Saltamartini. Tra i presenti, emozione particolare anche per don Marino Mogliani, già parroco dal 1991 al 1999, particolarmente legato alla chiesa.
“Tutto il progetto di San Filippo è stato fatto per dare solidità e sicurezza a questa bellezza – ha aggiunto ancora mons. Marconi a margine dell’incontro –, all’interno della chiesa ogni singolo elemento fa parte di un pensiero e di un progetto. Una ricchezza che ha solo l’Italia e della quale sia custodi anche di fronte al mondo. Penso, perciò, che riaprire queste chiese non porti soltanto dei turisti curiosi a guardare ma anche degli studiosi a domandarsi cosa ci trasmettono le cose che sono state realizzate”.
Parole condivise anche dal parroco: “Viene riconsegnata alla comunità di Cingoli e a tutta la zona questa chiesa che è un gioiello di fede, di arte e di cultura – ha detto don Crucianelli –, in futuro questo dialogo tra Vangelo e arte, espresso in maniera mirabile da questa chiesa di San Filippo Neri, potrà essere davvero un ponte per la trasmissione della fede alle nuove generazioni”.
Prima della messa officiata dallo stesso vescovo insieme a don Gabriele, a spiegare agli intervenuti alcuni aspetti architettonici, artistici e culturali della chiesa è stato l’architetto Giacomo Alimenti, direttore dell’Ufficio Sisma della diocesi. I lavori, attuati dalla diocesi con contributo 8xmille alla Chiesa cattolica, integrato con fondi privati messi a disposizione dall’ente ecclesiastico, sono stati eseguiti invece dalla Edil 93 srl per le opere in Og2 e dalla Eures Arte srl per le opere in Os2a.
Tra agosto 2016 e gennaio 2017, durante le scosse del terremoto del Centro Italia, sindaco a Cingoli era l’oggi vice presidente regionale Filippo Saltamartini: “Fu un dramma – ha ricordato –, il vanto di questo stile barocco di questa chiesa importante era tra le prime cose che mostravo della città alle personalità ospitate in città. Penso che la diocesi e chi ha lavorato per la riapertura abbiano fatto un lavoro enorme e meritino un grande plauso”.
Dopo la riapertura, dal punto di vista delle celebrazioni eucaristiche, la santa messa feriale non sarà più celebrata nel salone del seminario ma nella chiesa di San Filippo, dal lunedì al venerdì alle ore 19, così come la domenica allo stesso orario.

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