Striscia di Gaza: Valastro (Cri), “non è accettabile che i nostri operatori, le nostre ambulanze siano un bersaglio”

Un minuto di silenzio in apertura all’assemblea nazionale della Cri: così volontarie e volontari si sono stretti attorno al dolore per la perdita di alcuni operatori nella Striscia di Gaza. Operatori umanitari “che hanno pagato col sangue il loro impegno di essere vicini a chi soffre nelle zone di conflitto”, ha detto il presidente della Cri, Rosario Valastro, commentando il video di Alessia Borzacchiello, delegata Cri in Medio Oriente. “Il 23 marzo scorso, nel sud della Striscia di Gaza, a seguito di un bombardamento, la Mezzaluna Rossa Palestinese aveva inviato le sue ambulanze per prestare soccorso ai numerosi feriti. Mentre un primo gruppo era riuscito a evacuare i feriti, un secondo convoglio – i cui mezzi erano chiaramente identificabili tramite gli emblemi e le sirene accese – è stato colpito dal fuoco diretto. Da quel momento ogni contatto con gli operatori è stato perso. Dopo quasi dieci giorni, le ambulanze sono state ritrovate distrutte e sepolte sotto la sabbia, assieme ai corpi dei soccorritori. La sorte di un nono soccorritore è ancora sconosciuta”, ha raccontato Borzacchiello. “La neutralità è una delle bandiere della nostra azione”, ha aggiunto Valastro. “Noi non prendiamo parte davanti a un conflitto. È importante parlare con tutti: non è accettabile che i nostri operatori, le nostre ambulanze siano un bersaglio”.

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