Iraq: card. Sako (patriarca caldeo), “Gesù è il modello da imitare, c’è sempre spazio per la riconciliazione”

(Foto Patriarcato caldeo)

“Gesù è il modello da imitare. Concentriamoci su di Lui nella nostra scelta di essere suoi discepoli, in modo che nulla ci impedisca di seguirlo. Anche quando abbiamo commesso un errore, c’è sempre spazio per la riconciliazione”. A ricordarlo è il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako che, nel suo messaggio di Pasqua, esorta i fedeli a comportarsi come “Giovanni, figlio di Zebedeo, che rimase con Gesù mentre altri discepoli scapparono, come le donne (Maria), che lo seguirono come discepole in ogni fase della sua vita fino alla fine, come Simone di Cirene che portò la croce al posto suo, come la Veronica che gli asciugò il sangue e il sudore dal volto”. 8Per Mar Sako “i discepoli devono impegnarsi affinché la loro fede non venga meno. La fede è un sentimento profondo, una relazione d’amore e di fiducia in Dio, non una ‘facciata’. La fede è un ‘essere’ che guida il nostro comportamento, non qualcosa che possediamo e consumiamo”. Passando in rassegna la Settimana Santa, Mar Sako definisce “vergognoso” l’atteggiamento della folla che prima acclama Gesù che entra a Gerusalemme e poi grida davanti al governatore romano, Pilato, “Crocifiggilo, crocifiggilo!”, ed esorta, nello spirito del Giovedì Santo, a donare tempo e denaro a chi è nel bisogno perché, spiega, “l’autorità dei discepoli e del clero risiede nel loro impegno al servizio. Siamo semplicemente e gioiosamente servitori della carità, non principi. Un atteggiamento di servizio deve prevalere su tutte le regole di comportamento sbagliato a cui ci siamo abituati”. “La morte non è la fine – conclude il patriarca – Gesù era certo che la sua vita non sarebbe finita in tale In modo tragico. Abbiamo visto come la croce si è trasformata in gloria e celebrazione della resurrezione. È come un secondo Esodo. Le apparizioni di Gesù ai suoi discepoli danno loro la forza e la gioia di intraprendere una nuova vita e di rendergli testimonianza”.

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