“La tentazione della frammentazione si insinua nelle relazioni internazionali – e persino nel mondo occidentale – con la ripresa di un metodo di ostilità che misura i rapporti internazionali su uno schema a somma zero: se qualcuno ci guadagna significa che qualcun altro ci perde. Esattamente il contrario dello schema adoperato con successo nei decenni di sviluppo della cooperazione in sede internazionale, in cui è stato possibile puntare a progredire e a ottenere, tutti insieme, risultati positivi”. Lo ha sottolineato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia.
Per il Capo dello Stato “appare, a dir poco, singolare che, mentre si affacciano, in ambito internazionale, esperienze dirette a unire Stati e a coordinarne le aspirazioni e le attività, si assista a una disordinata e ingiustificata aggressione nei confronti della Unione europea, alterando la verità e presentandola anziché come una delle esperienze storiche di successo per la democrazia e per i diritti, sviluppatasi anche con la condivisione e con l’apprezzamento dell’intero Occidente, come una organizzazione oppressiva, se non addirittura nemica della libertà”. “Assistiamo oggi – ha osservato – alla pretesa di imporre punizioni contro giudici delle Corti internazionali per le loro funzioni di istruire denunce contro crimini di guerra, a difesa dei diritti umani, in definitiva a difesa dei popoli del mondo: sono pretese di un mondo volto pericolosamente indietro, al peggiore passato”. “Ottanta anni fa, la fine della Seconda guerra mondiale e la nascita delle Nazioni Unite segnarono un passaggio fondamentale: la consapevolezza che la pace non è soltanto l’assenza di conflitti, ma un’architettura politica complessa, giuridica, morale che va realizzata giorno per giorno. E che richiede impegno – impegno quotidiano – da parte degli Stati e, al loro interno, da comunità che alimentino questa prospettiva.