“I social media possono connettere, ispirare e informare. Ma senza confini, possono anche sopraffare. Incoraggiamo le persone a creare routine digitali che proteggano il loro benessere emotivo. Il vero benessere digitale non riguarda il disconnettersi completamente, ma il riconnettersi all’esperienza concreta in modo consapevole”. Così Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo, commenta il Digital Wellbeing Report, nuovo studio basato sulle risposte di oltre 1.500 adulti in tutta Italia e diffuso oggi.
Di qui l’indicazione di alcune strategie pratiche per favorire abitudini digitali più sane. Anzitutto impostare limiti giornalieri di tempo di utilizzo può avere un impatto sull’umore e sul benessere regolando l’esposizione: “trascorrere meno di 30 minuti al giorno sui social media può aiutare a migliorare l’umore e a ridurre lo stress”. Quindi programmare “momenti offline” durante la giornata può ridurre l’affaticamento digitale. Usare il telefono prima di dormire espone alla luce blu, che può disturbare il sonno e influire negativamente sul benessere mentale nel tempo. “Curare intenzionalmente i feed scegliendo contenuti legati ai propri interessi, motivazionali o educativi può aiutare a migliorare l’umore e il benessere generale”, prosegue Perris. L’invito, inoltre, ad evitare le trappole del confronto ricordando che la vita online rappresenta spesso solo i momenti migliori, non la realtà. Utile, invece, “usare i social media come uno strumento di connessione e confronto costruttivo, non di competizione”. “Cercare supporto psicologico professionale – conclude la psicoterapeuta – può essere utile quando i social media iniziano a influenzare l’umore o le nostre relazioni”.