“La logica vissuta della donazione totale di sé, a immagine di Cristo, contraddistingue la vita dei martiri di ogni tempo”. È nel segno della testimonianza evangelica, della carità concreta e della speranza che si colloca la lettera che il card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, ha inviato all’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, e alla Chiesa palermitana in occasione della 20ª edizione del Premio internazionale Padre Pino Puglisi, che gli è stato assegnato come “testimone infaticabile dell’impegno per la costruzione di pace in Terra Santa attraverso il dialogo”. “Ringrazio cordialmente Lei e tutta la Chiesa di Palermo per la vicinanza nella preghiera e per il sostegno nella carità cristiana che avete verso la Chiesa di Gerusalemme”, scrive il porporato, sottolineando come le due comunità si sentano “parte dello stesso corpo”, unite anche dalle visite dei pellegrini e dall’impegno concreto verso i più fragili. “Uniti in Cristo abbiamo la grazia di curarci gli uni degli altri”, soprattutto verso “i più deboli e a coloro che questa terribile guerra ha privato di tutto”.
Nel contesto segnato dal conflitto, il card. Pizzaballa invita a non cedere allo scoraggiamento: “Preghiamo e operiamo. Non perdiamo la speranza. Continuiamo infatti a tessere relazioni basate su una logica di fiducia e non di sospetto”. Il riferimento al beato Giuseppe Puglisi diventa così attualissimo: “Nella vita del Beato Martire don Giuseppe Puglisi, riconosciamo che anche ai nostri tempi si può essere testimoni credibili della fede”. Accettando il riconoscimento, il patriarca precisa: “Interpreto questo premio come dato alla nostra comunità cristiana in Terra Santa per la sua resilienza e la sua fede”, esprimendo l’auspicio che la memoria di Padre Puglisi continui a ispirare la Chiesa “affinché il messaggio del Vangelo vissuto nella coraggiosa semplicità della vita quotidiana, raggiunga tutti gli ambiti della società”.