Un invito alla “santa fretta” di Maria che dopo l’annuncio dell’angelo si mise subito in viaggio verso Elisabetta, “superando fatiche e montagne”, perché “il bene non può aspettare”. A rivolgerlo è il vescovo di Albano, mons. Vincenzo Viva, nel messaggio per il Natale. San Carlo Borromeo, spiega, vede in questa urgenza l’azione dello Spirito Santo, che spinge a realizzare senza indugi i progetti di bene. È la stessa fretta dei pastori che corrono alla mangiatoia, di Giovanni e Pietro che si affrettano verso il sepolcro vuoto: l’amore vero non conosce attese. “Davanti all’annuncio che ‘oggi è nato per voi un Salvatore’, non c’è tempo da perdere”, afferma il presule: Dio entra nella storia nella semplicità di un bambino, “non imponendosi ma offrendosi per essere accolto e amato”. Oggi, assicura mons. Viva, “ci è data la possibilità di cambiare vita, di amare e di non rimandare il bene che possiamo fare”.
Il Natale è occasione di cambiamento, di riconciliazione, di gesti concreti che non vanno rimandati. Un ricordo personale lo conferma: un amico, dopo la morte improvvisa del padre, piangeva per non avergli mai detto “ti voglio bene”. Quante volte pensiamo che ci sarà tempo per amare, perdonare, visitare chi ci attende? Cristo viene oggi, non solo nel neonato di Betlemme, ma nell’anziano smemorato, nel “fragile che reclama cura e difesa, nel povero che non vogliamo vedere, in chi è solo e ha bisogno della nostra presenza”. Il Natale – conclude il presule – ci invita a compiere subito quei gesti che ci rendono pienamente umani, perché “il bene non può aspettare”. Di qui l’invito ad aprire il cuore al Signore che “è venuto ad abitare in mezzo a noi” e a lasciarsi spingere da quella “santa fretta” che supera paure e indifferenza.