Sarà presentato domani, su iniziativa della Comunità di Sant’Egidio, alle 18, presso la chiesa di Santa Chiara a Catania, il libro “Perché ero ragazzo” di Alaa Faraj, pubblicato da Sellerio. Il volume è una testimonianza intensa e profonda. L’autore, nato a Bengasi nel 1995, racconta in prima persona la sua vicenda: partito dalla Libia nel 2015 con il sogno di studiare e giocare a calcio in Europa, sopravvive alla pericolosa traversata del Mediterraneo e viene inspiegabilmente accusato di essere uno degli “scafisti” di quella barca su cui 49 persone morirono per asfissia. Da allora, per anni, vive una battaglia per affermare la propria innocenza e ricostruire la propria vita, scrivendo in carcere – in un italiano appreso dietro le sbarre – lettere ad Alessandra Sciurba, docente e attivista, che sono divenute il nucleo del libro. Alla presentazione porterà il suo saluto il Rettore dell’Università di Catania, Enrico Foti. Interverranno Daria Bignardi, don Luigi Ciotti, Felice Lima, Alberto Andronico e Alessandra Sciurba, curatrice del volume. Le letture saranno affidate a Corrado Fortuna. L’incontro sarà introdotto e moderato da Emiliano Abramo. Il volume, spiega una nota, in un tempo segnato da conflitti, migrazioni forzate e nuove povertà educative, si inserisce nel cammino della Comunità di Sant’Egidio per “costruire spazi di dialogo, cultura e pace, dove la parola diventa strumento di incontro e responsabilità condivisa”.