Diplomazia: Mattarella, “in atto un’operazione per allontanare le democrazie occidentali”

(Foto Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Paradossalmente, l’evoluzione tecnologica degli armamenti e l’uso dell’intelligenza artificiale espongono a rischi accresciuti. Nei domini più pericolosi, affidare ad algoritmi la decisione sulla vita e la morte segnerebbe un arretramento drammatico della sicurezza collettiva”. Lo ha sottolineato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia.
“Penso che sia molto sottile il crinale tra l’illusione del dominio infallibile delle intelligenze artificiali e la prevalenza definitiva della stupidità naturale, che purtroppo, come noto nell’aforisma, attribuito ad Albert Einstein, può tendere all’infinito”, ha osservato il Capo dello Stato. “Il piano economico e commerciale – ha aggiunto – è tutt’altro che esente da tensioni, con la diffusione di politiche e strumenti che puntano a rafforzare artificiosamente il proprio Paese a scapito degli altri. Sovraccapacità produttiva, dumping, dazi, dominio delle catene di approvvigionamento e coercizione economica, solo per citare alcune tra le distorsioni più significative, nuocciono a un mondo pacifico e interdipendente”. Per Mattarella “se ci si propone di perseguire obiettivi di progresso la strada è soltanto quella del rafforzamento della collaborazione. L’alternativa porta ad avvolgersi nella spirale dell’instabilità”, ha ammonito. Avvertendo: “È evidente che è in atto un’operazione, diretta contro il campo occidentale, che vorrebbe allontanare le democrazie dai propri valori, separando i destini delle diverse Nazioni. Non è possibile distrarsi e non sono consentiti errori”. “La diplomazia è decisiva per la proiezione esterna dell’Italia, per la sua posizione nell’Europa integrata e nel mondo, e non soltanto per questi obiettivi”, ha evidenziato il presidente: “Lo è perché il nostro Paese ha sempre saputo gestire in modo efficace il soft power di cui è portatore”. E se “nell’epoca delle ‘policrisi’ è indispensabile una ‘poli-diplomazia’”, Mattarella h espresso la convinzione che “l’opera silenziosa di tessitura della diplomazia, che sempre più, in questa epoca, connette Stati e comunità, può e credo debba – nelle sue espressioni più alte – contribuire a promuovere concordia nella convivenza tra i popoli, giustizia internazionale nei confronti di chi aggredisce e opprime, collaborazione per il bene comune”.

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