“La vostra presenza qui e nel mondo arricchisce la terra con il vostro patrimonio millenario, ma rappresenta anche una vocazione”. Lo ha detto il Papa, nel discorso in inglese durante l’incontro ecumenico e interreligioso in piazza dei Martiri a Beirut, in cui ha dipinto il Libano come esempio e messaggio per il mondo. ”In una globalità sempre più interconnessa, siete chiamati a essere costruttori di pace”, l’invito di Leone XIV: “a contrastare l’intolleranza, superare la violenza e bandire l’esclusione, illuminando il cammino verso la giustizia e la concordia per tutti, attraverso la testimonianza della vostra fede”. “Il 25 marzo di ogni anno, celebrato come festa nazionale nel vostro paese, vi riunite per onorare Maria, Nostra Signora del Libano, venerata nel suo santuario a Harissa, che è adornato da un’imponente statua della Vergine con le braccia aperte, per abbracciare tutto il popolo libanese”, ha ricordato il Papa: “Possa questo amorevole e materno abbraccio della Vergine Maria, Madre di Gesù e Regina della Pace, guidare ciascuno di voi, affinché nella vostra patria, in tutto il Medio Oriente e in tutto il mondo, il dono della riconciliazione e della pacifica convivenza possa scorrere ‘come i ruscelli che scorrono dal Libano’, portando speranza e unità a tutti”.