“Viviamo tempi nei quali le relazioni personali appaiono fragili e si consumano come se fossero oggetti”. A denunciarlo è stato il Papa, incontrando i giovani libanesi nel piazzale antistante del patriarcato di Antiochia dei Maroniti a Bkerké ha denunciato come “anche tra i più giovani, a volte, alla fiducia nel prossimo si contrappone l’interesse individuale, alla dedizione verso l’altro si preferisce il proprio tornaconto”. “Questi atteggiamenti rendono superficiali anche parole bellissime come l’amicizia e l’amore, che spesso vengono confuse con un senso di soddisfazione egoistica”, il monito di Leone XIV, secondo il quale “se al centro di una relazione di amicizia o di amore c’è il nostro io, questa relazione non può essere feconda”. “Non si ama davvero se si ama a termine, finché dura un sentimento”, ha affermato il Papa: “Un amore a scadenza è un amore scadente. Al contrario, l’amicizia è vera quando dice ‘tu’ prima di ‘io’”. “Questo sguardo rispettoso e accogliente verso l’altro ci consente di costruire un ‘noi’ più grande, aperto all’intera società, a tutta l’umanità”, l’indicazione di rotta di Leone: “E l’amore è autentico e può durare per sempre solo quando riflette lo splendore eterno di Dio, che è amore. Relazioni solide e feconde si costruiscono insieme sulla reciproca fiducia, su questo ‘per sempre’, che palpita in ogni vocazione alla vita familiare e alla consacrazione religiosa”.