Ebrei: sinagoga vandalizzata a Roma. Ugei, “atto d’odio contro la comunità e contro il Paese”

L’Unione giovani ebrei d’Italia (Ugei) condanna “con fermezza il vergognoso atto vandalico contro la Sinagoga di Monteverde”. “Le scritte comparse sui muri e l’imbrattamento della targa dedicata a Stefano Gaj Tachè – scrivono i giovani – sono un insulto alla comunità ebraica e allo stesso tempo un attacco frontale all’Italia e ai valori su cui si fonda la nostra democrazia. Stefano aveva due anni: era la più giovane vittima del terrorismo antiebraico in Italia. Il 9 ottobre 1982 fu ucciso davanti al Tempio Maggiore di Roma durante l’attacco portato a termine da un commando terrorista palestinese. Infangarne oggi la memoria significa colpire un bambino italiano, cancellare una pagina tragica della nostra storia recente e sfidare apertamente i valori della Repubblica. Chi compie atti del genere non sta facendo politica, né esprimendo dissenso. Sta alimentando l’antisemitismo: lo stesso odio che ha già ferito l’Italia in passato e che sta riaffiorando con inquietante disinvoltura”. Anche l’Ugei chiede “una condanna immediata e inequivocabile da parte delle istituzioni e invita la società civile a respingere senza ambiguità questi atti, riconoscendoli per ciò che sono: manifestazioni di odio che minano la sicurezza di tutti”. “Non permetteremo – si legge nella nota – che la memoria di Stefano Gaj Tachè venga infangata né che si normalizzi l’idea che gli ebrei in Italia possano essere bersaglio legittimo. Difendere la dignità e la sicurezza della nostra comunità significa difendere l’Italia, la sua storia e i valori che la sorreggono. Continueremo a farlo con determinazione”.

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